Introduzione Il 信心銘 (Xìnxīn Míng) è un componimento poetico cinese tradizionalmente attribuito a 僧璨 (Sēngcàn), terzo patriarca del Chàn (Zen), vissuto nel VI secolo. Studi più recenti, tuttavia, suggeriscono che il testo sia stato composto molto tempo dopo la morte di Sēngcàn, probabilmente durante la dinastia Tang, nell’VIII secolo. Diversi studiosi hanno evidenziato numerose somiglianze con il 心銘 (Xìn Míng, “Iscrizione della mente”) attribuito a Niu’tou Fa-rong (牛頭法融; 594–657), fondatore della scuola Zen “Testa di Bue”. Il Xìnxīn Míng potrebbe essere stato concepito come una versione più concisa e perfezionata di quest’ultimo. La natura arcaica del cinese utilizzato rende l’interpretazione del testo aperta a molteplici sfaccettature, richiedendo un approccio transcreativo. La traduzione diventa così un atto di creazione, poiché non esiste un corrispettivo unico e definitivo nella lingua di destinazione (l’italiano in questo caso). Questo ha portato, nel corso del tempo, alla produzione di diverse interpretazioni. Nel mio approccio al testo, ho cercato di trasmettere il messaggio nel modo più fedele possibile al significato originale, anteponendo la fedeltà all’aspetto poetico. In ultima pagina ho riportato l’originale cinese per chi, conoscendo la lingua, desideri un’esperienza diretta del testo. Seguire la Via non è difficile: basta non fare preferenze. Eliminando amore e odio, tutto diventa chiaro e indistinto. Ma opera la minima distinzione, e cielo e terra si separeranno. Se desideri vedere la verità, non pensare a ciò che è conforme e ciò che è opposto. Differenziarli li mette in conflitto: è così che si ammala la mente. Senza comprendere questo principio profondo, è impossibile calmare il pensiero. Perfetta, vuota e ampia è la Via. Nulla manca e nulla è in eccesso. Ma ragiona su cosa prendere o lasciare, e abbandonerai la natura delle cose. Non inseguire il possesso esteriore, non dimorare nel vuoto interiore. Riposando la mente nell’unità delle cose, il dualismo si estingue da sé. Fermato il movimento e ritornati alla quiete, la quiete ritorna sempre al movimento. Indugiando nel dualismo, come puoi realizzare l’unità? Non comprendendo l’unità, fallirai doppiamente: negare la realtà è privarsene, sostenere il vuoto è ignorarne la realtà. Più sono le parole, più il ragionare, e più ci si allontana dalla comprensione. Recidi parole e pensiero, e non ci sarà nulla che tu non comprenda. È tornando all’origine che si ottiene lo scopo; seguendo le apparenze si perde l’essenza del reale. Rivolgiti allo sguardo interiore e vai oltre la vacuità delle cose. Le trasformazioni che si susseguono nel mondo senza forma le chiamiamo reali solo per ignoranza. Non cercare il vero, astieniti dalle opinioni. Non indugiare nel dualismo, evitalo con cautela. Appena cerchi il giusto e l’errato, tutto si confonde e la mente si perde. Entrambi esistono per via dell’unità, ma non aggrapparti neppure a questo. Quando l’Unica Mente è indisturbata, ogni cosa è priva di colpa. Priva di colpa, non esiste. Quando non esiste, la mente è indisturbata. Il soggetto scompare quando l’oggetto cessa, l’oggetto scompare quando il soggetto è annullato. L’oggetto esiste in funzione del soggetto, il soggetto esiste in funzione dell’oggetto. La comprensione di entrambi risiede in ultimo nell’unità del vuoto. Nell’unità del vuoto i due sono uno, e ognuno dei due contiene ogni cosa. Quando non si discrimina tra questo e quello, come può nascere il pregiudizio e l’opinione? La Grande Via comprende tutto: nulla è semplice, nulla è difficile. Chi è di vedute ristrette esita. Maggiore la fretta, maggiore il ritardo. Aggrapparsi a qualcosa porta a perdere il controllo e inevitabilmente si finisce sul sentiero sbagliato. Lascia che le cose seguano il loro corso, senza lasciarle né trattenerle. Vivendo in accordo con la Via, libero da ogni preoccupazione, i pensieri incatenati allontanano dal vero e oscurano la mente. Non affaticare la mente. A che serve abbandonare la famiglia? Se aspiri al Veicolo Unico, non disprezzare i sei oggetti dei sensi. Quando i sei oggetti dei sensi non sono disprezzati, si ritorna alla perfetta illuminazione. Il saggio fa uso della non azione, lo stolto s’imbriglia da solo. Nel dharma non c’è altro che il dharma, ma essi illusoriamente si attaccano a concetti. Cercare di afferrare la mente con la mente è da sempre un grave errore. La mente confusa dà vita a quiete e caos. L’illuminazione non fa preferenze. Ogni cosa ha due estremi, ma il bene origina dalla retta visione. I sogni e le illusioni sono fiori nel vuoto: perché cercare di afferrarli? Guadagno e perdita, giusto e sbagliato: lasciali cadere all’istante. Se l’occhio non dorme, tutti i sogni svaniscono. Se la mente non fa distinzioni, tutte le cose sono una. L’unità è un’essenza misteriosa, immobile e dimentica dell’origine, in cui tutti i fenomeni sono uguali. Riporta alla natura reale, estinguendo ogni causa, e non può essere paragonata a nient’altro. Il movimento fermato è non movimento, e il riposo avviato non è riposo. Quando prima non si realizza il dualismo, come può esserci l’Uno? Il raggiungimento del limite ultimo non è delimitato da regole. Per la mente condotta all’imparzialità, ogni cosa è in armonia. I dubbi fugati, la corretta fede ripristinata. Nulla è trattenuto, nulla è da ricordare. Il vuoto luminoso si illumina da sé, senza sforzo della mente. Non è luogo di pensiero o misura, i sensi non possono comprenderlo. Nel regno della verità assoluta non c’è altro e non c’è sé. Affrettati alla mutua comprensione, semplicemente senza esprimere dualismi. Il Non Dualismo è come il tutto, da cui nulla è escluso. Tutti i saggi nelle dieci direzioni appartengono a questo insegnamento. Questo insegnamento non è breve né esteso. Un solo pensiero dura un eone, non esistente né esistente, sempre davanti agli occhi. L’infinitesimale e l’immenso sono identici quando i confini sono dimenticati. L’immenso e l’infinitesimale sono identici quando i confini non si vedono. L’esistenza in un attimo è il nulla, il nulla è in un attimo esistenza. Se così non è, non serve cercare di trattenerlo. Uno è tutto, tutto è uno. Anche con solo tale nozione, non devi preoccuparti della fine. La fede della mente è non duale, la non dualità è la fede della mente. Le parole non possono esprimerlo: non c’è passato, presente e futuro. Versione Originale 至道無難 唯嫌揀擇 但莫憎愛 洞然明白 毫釐有差 天地懸隔 欲得現前 莫存順逆 違順相爭 是為心病 不識玄旨 徒勞念靜 圓同太虛 無欠無餘 良由取捨 所以不如 莫逐有緣 勿住空忍 一種平懷 泯然自盡 止動歸止 止更彌動 唯滯兩邊 寧知一種 一種不通 兩處失功 遣有沒有 從空背空 多言多慮 轉不相應 絕言絕慮 無處不通 歸根得旨 隨照失宗 須臾返照 勝卻前空 前空轉變 皆由妄見 不用求真 唯須息見 二見不住 慎勿追尋 纔有是非 紛然失心 二由一有 一亦莫守 一心不生 萬法無咎 無咎無法 不生不心 能隨境滅 境逐能沉 境由能境 能由境能 欲知兩段 元是一空 一空同兩 齊含萬象 不見精麤 寧有偏黨 大道體寬 無易無難 小見狐疑 轉急轉遲 執之失度 必入邪路 放之自然 體無去住 任性合道 逍遙絕惱 繫念乖真 昏沉不好 不好勞神 何用疏親 欲取一乘 勿惡六塵 六塵不惡 還同正覺 智者無為 愚人自縛 法無異法 妄自愛著 將心用心 豈非大錯 迷生寂亂 悟無好惡 一切二邊 良由斟酌 夢幻空華 何勞把捉 得失是非 一時放卻 眼若不眠 諸夢自除 心若不異 萬法一如 一如體玄 兀爾忘緣 萬法齊觀 歸復自然 泯其所以 不可方比 止動無動 動止無止 兩既不成 一何有爾 究竟窮極 不存軌則 契心平等 所作俱息 狐疑淨盡 正信調直 一切不留 無可記憶 虛明自照 不勞心力 非思量處 識情難測 真如法界 無他無自 要急相應 唯言不二 不二皆同 無不包容 十方智者 皆入此宗 宗非促延 一念萬年 無在不在 十方目前 極小同大 忘絕境界 極大同小 不見邊表 有即是無 無即是有 若不如是 必不須守 一即一切 一切即一 但能如是 何慮不畢 信心不二 不二信心 言語道斷 非去來今