Dal Dizionario

bhagavan

In sanscrito e pāli, letteralmente “dotato di fortuna”; uno degli epiteti standard di un Buddha, comunemente reso in italiano come “Benedetto”, “Eccelso” o semplicemente “Signore”. Il termine significa “colui che possiede fortuna”, “prospero” e, per estensione, “glorioso”, “venerabile”, “divino”. Nella letteratura sanscrita, bhagavat è riservato o agli esseri umani più altamente onorati oppure alle divinità. Nella letteratura buddhista, invece, il termine è usato quasi esclusivamente in riferimento al Buddha e indica la perfezione della sua virtù, della sua saggezza e del suo appagamento. Esistono diverse varianti di trascrizione e declinazione comunemente presenti nelle fonti in lingua inglese, tra cui bhagavān (nominativo singolare), bhagavat (tema debole), bhagavad (forma dovuta a mutamento fonetico di sandhi), bhagawan e bhagwan. La traduzione cinese di bhagavat, shizun, significa “Onorato dal Mondo”. La traduzione tibetana può essere resa come “Conquistatore Trascendente e Compiuto”, poiché indica un conquistatore (bcom) dotato di tutte le qualità positive (ldan) e che è andato oltre il saṃsāra (’das).

"The Princeton Dictionary of Buddhism"

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