Nella storia buddhista la parola silenzio corrisponde alla retta visione: vedere l’impermanenza, la verità che tutto appare, scompare e muta di momento in momento. L’impermanenza non è qualcosa che si osserva oggettivamente: è qualcosa che si gusta direttamente. Allora l’impermanenza ti rende silenzioso, perché l’impermanenza è molto quieta. Quel silenzio ti connette con un profondo senso di valore umano.
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Di solito pensiamo di poter sfuggire alla sofferenza e trovare la libertà soddisfacendo il desiderio di ottenere qualcosa o evitando qualcosa che percepiamo come separato da noi. Ma questo modo di pensare si fonda sull’ignoranza della nostra vera natura e, in realtà, crea ulteriore sofferenza.
Toccare Il Momento Presente
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