Un giorno un monaco chiese al maestro Yantou Quanhuo: «Quando i tre mondi sorgono incessantemente, come dovremmo agire?»
Lo Shinji Shōbōgenzō del Maestro Dōgen
Lo Shinji Shōbōgenzō del Maestro Dōgen
Un giorno un monaco chiese al maestro Yantou Quanhuo: «Quando i tre mondi sorgono incessantemente, come dovremmo agire?»
La traduzione dello Shōbōgenzō qui presente è quella curata da Gudo Wafu Nishijima e Chōdo Cross, che propone una resa letterale, non interpretata, delle parole di Dōgen. Nishijima stesso, a proposito dell’obiettivo che si pose per la traduzione, scrisse: «Mi piace una traduzione che costringa a tentare di indovinare il giapponese del Maestro Dōgen.» Lo […]
Lo Shinji Shōbōgenzō del Maestro Dōgen
Un giorno un monaco chiese al Maestro Langye Huijue del Distretto di Zhàozhōu: «Si dice che l’Universo sia puro e mostri la sua forma originaria. Com’è possibile che manifesti montagne, fiumi e la terra?»
Lo Zen non sta forse diventando una moda? Che importanza ha? Una moda è la risposta a un bisogno, ma non dura. Per durare, una pratica richiede impegno e perseveranza. Ci sono sempre persone che comprendono e continuano, al di là delle mode passeggere. La moda lascia sempre qualcosa dietro di sé. L’onda si ritira,…
Che cos’è l’ego? L’ego è l’ego. È zazen… come dire: «Conosci te stesso». Dico sempre: bisogna comprendere l’ego… e alla fine, l’ego non esiste, l’ego non ha sostanza. Dove pensi di trovarla, questa sostanza? Nel naso? Nel cervello? Nell’ombelico? Nella testa? Difficile dirlo. Nella mente? Ma cos’è la mente? È diventato un problema, il problema…
La tua espressione: «Lo Zen è al di là della religione», potrebbe essere interpretata nel senso che lo Zen dovrebbe sostituire tutte le religioni, soppiantarle. Cosa intendi davvero?
Il segreto dello Zen è la pratica dello zazen. Lo zazen è difficile, lo so. Ma, praticato quotidianamente, è un modo molto efficace per espandere la coscienza e sviluppare l’intuizione. Lo zazen libera e mobilita l’energia; è anche la postura del risveglio. Durante la pratica non si deve cercare di ottenere o raggiungere nulla; non…
Ben significa “fare uno sforzo” o “perseguire,” dō significa “la verità,” e wa significa “un discorso” o “una storia.” Il Maestro Dōgen usava solitamente la parola bendō per indicare la pratica dello Zazen, quindi Bendōwa significa un discorso sul perseguire la verità, oppure un discorso sulla pratica dello Zazen. Questo volume non fu incluso nella prima edizione dello Shōbōgenzō. Fu ritrovato a Kyōto durante l’era Kanbun (1661–1673), e aggiunto allo Shōbōgenzō quando l’edizione in 95 volumi fu curata dal Maestro Hangyō Kōzen nell’era Genroku (1688–1704).