Parte Due – La Cronaca di Wan Ling del Maestro Zen Huang Po (Tuan Chi)

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Un giorno, cinque nuovi arrivati si presentarono al nostro Maestro in gruppo. Uno di loro, invece di fare la consueta prostrazione, rimase in piedi e lo salutò in modo piuttosto casuale con un gesto delle mani giunte.

«E sai come essere un buon cane da caccia?» chiese il nostro Maestro.

«Devo seguire l’odore dell’antilope.»

«Supponiamo che non lasci alcun odore, cosa seguiresti allora?»

«Allora seguirei le sue impronte.»

«E se non ci fossero impronte, cosa faresti?»

«Potrei ancora seguire le tracce dell’animale.»

«Ma se non ci fossero nemmeno tracce? Come lo seguiresti allora?»

«In quel caso,» disse il nuovo arrivato, «sarebbe sicuramente un’antilope morta.»

Il nostro Maestro non disse altro in quel momento, ma il mattino seguente, dopo il suo sermone, chiese: «Il monaco cacciatore di antilopi di ieri si faccia avanti ora.» Il monaco obbedì e il nostro Maestro chiese: «Ieri, mio Venerabile amico, sei rimasto senza nulla da dire. Come mai?»

Vedendo che l’altro non rispondeva, continuò: «Ah, puoi chiamarti un vero monaco, ma sei solo un novizio dilettante.»14

Note

14 L’osservazione iniziale di Huang Po implica che era pronto a concedere al nuovo arrivato l’uguaglianza tacitamente richiesta dal suo modo di salutare casuale, A CONDIZIONE che dimostrasse di esserne degno. Solo quando l’altro mostrò la sua ignoranza dello Zen, il Maestro decise di rimproverarlo pubblicamente. L’antilope, ovviamente, simboleggia l’Unica Mente che, essendo completamente priva di attributi, ‘non lascia tracce’. Un’antilope morta implicherebbe uno stato di estinzione.

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