Parte Due – La Cronaca di Wan Ling del Maestro Zen Huang Po (Tuan Chi)

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Una volta, quando il nostro Maestro aveva appena congedato la prima delle assemblee quotidiane al monastero di K‘ai Yuan vicino a Hung Chou, mi15 trovai a entrare nei suoi confini. Poco dopo, notai un dipinto su una parete e, interrogando il monaco responsabile dell’amministrazione del monastero, appresi che raffigurava un certo famoso monaco.

«Davvero?» dissi. «Sì, vedo la sua raffigurazione, ma l’uomo dov’è?» La mia domanda fu accolta in silenzio.16

Così osservai: «Ma sicuramente ci sono monaci Zen in questo tempio, vero?»

«Sì,» rispose l’amministratore del monastero, «CE N’È UNO.»17

Dopo di che, chiesi un’udienza con il Maestro e gli ripetei la mia recente conversazione.

«P‘ei Hsiu!» esclamò il Maestro.

«Signore!» risposi rispettosamente.

«Dove sei TU?»

Rendendomi conto che nessuna risposta era possibile a una tale domanda, mi affrettai a chiedere al nostro Maestro di rientrare nella sala e continuare il suo sermone.

Note


15 P‘ei Hsiu.


16 Il silenzio indicava che l’uomo non era né da nessuna parte né in nessun luogo; il primo, perché il suo vero ‘Sé’ non era un’entità speciale; il secondo, perché il suo ‘sé’ effimero occupava sicuramente un punto nello spazio.


17 Questa risposta profonda ha un doppio significato—‘uno’ nel senso di Huang Po, e ‘Uno’!


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