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Dite che la nostra natura originale e l’atto di vedere in essa sono una cosa sola. Questo può essere vero solo se quella natura è totalmente indifferenziata. Vi prego di spiegare come mai, anche ammettendo che non ci siano oggetti reali da percepire, tuttavia vediamo ciò che è vicino a noi e non riusciamo a vedere ciò che è lontano.
Questo è dovuto a un fraintendimento che nasce dalle vostre stesse illusioni. Non potete sostenere che la Natura Universale contenga effettivamente oggetti reali basandovi sul fatto che “nessun oggetto reale da percepire” sarebbe vero solo se non ci fosse nulla di ciò che chiamiamo percettibile. La natura dell’Assoluto non è né percettibile né impercettibile; e lo stesso vale per i fenomeni. Ma per colui che ha scoperto la sua vera natura, come può esserci qualcosa di separato da essa? Così, le sei forme di vita che sorgono dai quattro tipi di nascita, insieme ai grandi sistemi mondiali dell’universo con i loro fiumi e montagne, sono TUTTI della stessa pura sostanza della nostra natura. Pertanto si dice: “La percezione di un fenomeno è la percezione della Natura Universale, poiché fenomeni e Mente sono una cosa sola”. È solo perché vi aggrappate alle forme esteriori che venite a “vedere”, “sentire”, “percepire” e “conoscere” le cose come entità individuali. La vera percezione è al di là delle vostre capacità finché indulgete in queste cose.47
Con tali mezzi cadrete tra i seguaci delle comuni dottrine Mahāyāna e Theravādin che si affidano a una profonda PERCEZIONE per giungere a una vera comprensione. Per questo vedono ciò che è vicino e non riescono a vedere ciò che è lontano, ma nessuno sul giusto sentiero pensa in questo modo. Vi assicuro che non c’è “interno” o “esterno”, o “vicino” o “lontano”. La natura fondamentale di tutti i fenomeni è accanto a voi, ma voi non la VEDETE neppure; eppure continuate a parlare della vostra incapacità di vedere ciò che è lontano. Che significato può avere questo tipo di discorso?