[ Tendō Nyōjō ]

Tiantong Rujing

天童如淨

Informazioni

Luogo di nascita
Luogo del decesso
Scuola

Biografia

TIANTONG RUJING (Cinese Tradizionale: 天童如淨; Wade-Giles: T’ien-t’ung Ju-ching; Pinyin: Tiāntóng Rújìng; Giapponese: Tendō Nyojō) fu discepolo ed erede del Dharma di Zu’an Zhijian. Rujing proveniva dalla città di Weijiang nell’antica Mingzhou (vicino all’odierna Ningbo, nella provincia dello Zhejiang). Durante la sua vita risiedette in una serie di famosi templi, tra cui il Tempio Qingliang a Nanchino e il Tempio Jingzi, sul margine meridionale del Lago dell’Ovest a Hangzhou. Infine dimorò a Tiantong, dove insegnò e trasmise il Buddhadharma al celebre monaco giapponese Eihei Dōgen. Il Registro di Rujing rivela che il maestro di Dōgen era tra i più poeticamente espressivi di tutti gli antichi maestri Zen. I suoi discorsi sul Dharma erano intrisi di meravigliose allusioni naturali e di poesia del più alto livello. I seguenti brani sono tratti dal Registro di Rujing.

Aneddoti

1

Un giorno, seduto nei suoi alloggi da abate, il maestro Zen Tiantong Rujing disse: «Cavate l’occhio di Bodhidharma e usatelo come una palla di fango per colpire la gente!»

Poi gridò: «Guardate! L’oceano si è prosciugato e il fondale si è screpolato! Le onde impetuose si infrangono contro i cieli!»

2

Rujing si rivolse ai monaci dicendo: «Questa mattina è il primo giorno di primavera. La poesia dei fiori di melograno entra nel suo samadhi. Come possono parole simili essere espresse?»

Rujing sollevò il suo scacciamosche e disse: «Ecco un singolo puntino rosso tra le miriadi di correnti karmiche! I colori primaverili che ci commuovono non hanno bisogno di essere molti.»1

3

Rujing entrò nella sala e disse: «I salici sono adornati con nastri alla vita e i fiori di pruno cadono sulle vostre maniche. Intravedete di sfuggita gli usignoli. Danzate come il grande vento!»

Poi Rujing disse: «Di chi è questo regno? Ai piedi del cancello del Tempio Jingzi compaiono le teste delle piante di tubero.»

4

Degni Zen provenienti da ogni direzione si radunarono al Tempio Qingliang [un tempio a Nanchino dove allora Tiantong risiedeva come abate].

Tiantong si rivolse loro dicendo: «La grande Via non ha porte! Essa balza fuori dalle teste di voi degni Zen accorsi da ogni direzione. Il vuoto è senza sentiero. Entra ed esce dalle narici dell’ospite del Tempio Qingliang. I presenti qui oggi sono i discendenti ladri del Tathagata — la progenie funesta di Linji!

«Aiyee! Tutti danzano follemente nel vento primaverile. I fiori di albicocco sono caduti e i petali rossi si disperdono nella brezza!»

5

Il maestro Zen Tiantong Rujing entrò nella sala. Colpendo il terreno con il bastone disse: «Questo è il regno del precipizio verticale.»

Colpendo di nuovo il pavimento disse: «Profondo, insondabile, remoto e distante. Nessuno può raggiungerlo.»

Colpì ancora e disse: «Ma supponendo che voi poteste raggiungere questo luogo, come sarebbe? Aieee! Io sorrido e indico il posto dove riecheggiano i richiami delle scimmie. C’è ancora un altro reame dove si possono trovare le tracce numinose.»

6

Tiantong si rivolse ai monaci dicendo: «I pensieri nella mente sono confusi e dispersi. Come possono essere dominati? Nella storia di Zhaozhou sulla natura di Buddha di un cane, vi è una scopa di ferro chiamata “Wu”. Se la usate per spazzare via i pensieri, questi diventano solo più numerosi. Allora spazzate freneticamente con più forza, cercando di liberarvi di sempre più pensieri. Giorno e notte spazzate con tutta la vostra energia, lavorando furiosamente. All’improvviso, la scopa si spezza nel vasto vuoto e voi penetrate istantaneamente le miriadi di differenze e le mille variazioni dell’universo.»

7

Tiantong si rivolse ai monaci dicendo: «Le nuvole vagano senza mente oltre le scogliere montuose. Quattro anni fa, o appena ieri, è oggi. Col tempo, l’acqua ritorna alla sua sorgente. Fra quattro anni, o appena oggi, è ieri.»

Tiantong quindi alzò lo scacciamosche e lo mosse in un grande cerchio, dicendo: «Se devo presentarvi questo qui, allora dico che ogni anno è un buon anno. Ogni giorno è un buon giorno. Ditemi, dunque, come può essere verificato? Dove nuvole e acqua si incontrano, esse ridono “Ha, ha!”. Il loro riso riempie spontaneamente il vento e la luce del sole.»


Note


1 I fiori di melograno sono rosso fuoco.