Il Maestro Zhàozhōu Cōngshěn della provincia di Héběi chiese al Maestro Nánquán: «Cosa accade a una persona che ha riconosciuto l’esistenza? Dove va?»
Lo Shinji Shōbōgenzō del Maestro Dōgen
Lo Shinji Shōbōgenzō del Maestro Dōgen
Il Maestro Zhàozhōu Cōngshěn della provincia di Héběi chiese al Maestro Nánquán: «Cosa accade a una persona che ha riconosciuto l’esistenza? Dove va?»
Lo Shinji Shōbōgenzō del Maestro Dōgen
Il Maestro Huángbò Xīyùn, sul Monte Huángbò nella provincia di Fújiàn, chiese al Maestro Bǎizhàng Huáihái<: «Quando voglio condividere con gli altri gli insegnamenti che ci hai trasmesso, come dovrei insegnarli?»
Lo Shinji Shōbōgenzō del Maestro Dōgen
Un giorno il Maestro Shítóu Xīqiān fece visita al Maestro Qīngyuán Xíngsī del Tempio Jìngjū sul Monte Qīngyuán.
Il Maestro Qīngyuán gli chiese: «Da dove vieni?»
Il Maestro Shítóu rispose: «Da Cáoxī.»
Il Maestro Qīngyuán (sollevando il suo hossu) disse: «C’è qualcosa come questo a Cáoxī?»
Lo Shinji Shōbōgenzō del Maestro Dōgen
Quando avevo diciotto anni, trovai un libro intitolato Shobogenzo. Fu scritto nel XIII secolo dal fondatore della scuola buddhista in Giappone basata sulla pratica dello Zazen. Il suo nome è Maestro Dogen. Allora trovai lo Shobogenzo quasi impossibile da leggere, e rimasi meravigliato che potesse esistere un libro scritto nella mia lingua che non riuscivo minimamente a comprendere. Eppure, pur non capendolo, avevo la sensazione che quel libro potesse contenere cose importanti e preziose.
Lo Zen non sta forse diventando una moda?
Che importanza ha? Una moda è la risposta a un bisogno, ma non dura. Per durare, una pratica richiede impegno e perseveranza. Ci sono sempre persone che comprendono e continuano, al di là delle mode passeggere. La moda lascia sempre qualcosa dietro di sé. L’onda si ritira, ma l’oceano rimane.