Il segreto dello Zen1 è la pratica dello zazen. Lo zazen è difficile, lo so. Ma, praticato quotidianamente, è un modo molto efficace per espandere la coscienza e sviluppare l’intuizione. Lo zazen libera e mobilita l’energia; è anche la postura del risveglio. Durante la pratica non si deve cercare di ottenere o raggiungere nulla; non c’è un obiettivo, solo concentrazione su postura, respiro e atteggiamento mentale.
Dal Dizionario
shikantaza
Pronunce
In giapponese, “solo sedersi”; uno stile di meditazione emblematico della scuola giapponese Sōtōshū dello Zen, in cui l’atto stesso del sedersi è considerato la manifestazione dell’illuminazione.
La scuola Sōtō attribuisce l’introduzione di questo stile di pratica a Dōgen Kigen (1200–1253), che affermava di averlo appreso dal suo maestro cinese della scuola Caodong, Tiantong Rujing (1162–1227). In questa epoca degenerata del Dharma (giapponese mappō; cinese mofa), secondo la scuola Sōtō, era necessaria una radicale semplificazione della pratica. Invece di tentare di padroneggiare l’intera gamma di tecniche meditative per concentrare la mente, come il conteggio del respiro (giapponese susokukan) o l’investigazione di una questione zen (看話禪; giapponese: kanna zen; cinese: kànhuà chán) ossia un kōan (公案: cinese: gōngàn), si sostiene che Dōgen abbia promosso il “solo sedersi” nella postura usata dai buddha (per esempio, i sette giorni di Śākyamuni sotto l’albero della bodhi) e dai patriarchi dello Zen (per esempio, la “contemplazione del muro” di Bodhidharma, cinese biguan). Secondo l’interpretazione successiva della scuola Sōtō, mantenendo questa postura del “solo sedersi” la mente si stabilizza e si concentra in uno stato di piena chiarezza e vigilanza, libero da ogni contenuto specifico (cioè “corpo e mente abbandonati”, giapponese shinjin datsuraku). Adottando questa postura dei buddha e dei patriarchi, il corpo e la mente dello studente diventano quindi identici a quelli dei suoi antenati spirituali. Lo shikan taza viene dunque presentato come la forma più autentica di meditazione in cui un praticante buddhista possa impegnarsi.
"The Princeton Dictionary of Buddhism"