Biografia
JINGQING DAOFU (Cinese Tradizionale: 淨清道腐; Wade-Giles: Ching-ch’ing Tao-fu; Pinyin: Jìngqīng Dàofǔ; Giapponese: Jōsei Dōfu) fu un discepolo di Xuefeng Yicun. Proveniva dall’antica Yongjia (nell’area dell’attuale città di Wenzhou, nella provincia dello Zhejiang). Secondo la Trasmissione della Lampada, all’età di sei anni si rifiutò di mangiare carne o cibi dal sapore forte. Quando i genitori lo costringevano a mangiare pesce essiccato, lo vomitava immediatamente. Da ragazzo entrò nel Tempio Kaiyuan, dove ricevette l’ordinazione. In seguito si recò nel Fujian, dove incontrò Xuefeng Yicun sul Monte delle Ossa d’Elefante. Il seguente scambio avvenne durante il loro primo incontro.
Aneddoti
1
Xuefeng chiese: «Da dove vieni?»
Jingqing rispose: «Da Wenzhou.»
Xuefeng disse: «Allora vieni dallo stesso villaggio dell’Ospite Notturno.»
Jingqing domandò: «Ma da dove viene l’Ospite Notturno?»
Xuefeng disse: «Meriteresti un colpo di bastone, ma lascerò correre.»
2
Un giorno Jingqing chiese: «I virtuosi dell’antichità non trasmettevano forse mente a mente?»
Xuefeng disse: «E non stabilirono né parole scritte né parole dette.»
Jingqing disse: «Allora, senza usare parole scritte o dette, come potrebbe il maestro trasmettere l’insegnamento?»
Xuefeng rimase seduto in silenzio.
Jingqing si inchinò in segno di ringraziamento.
Xuefeng chiese: «Vorresti chiedermi qualcos’altro?»
Jingqing disse: «Preferirei che fosse il maestro a chiedere a me.»
Xuefeng disse: «Se è così, c’è ancora qualcosa da discutere?»
Jingqing disse: «Proprio in questo modo il maestro lo realizza.»
Xuefeng disse: «E tu?»
Jingqing disse: «Tradendo e uccidendo gli altri!»
3
Xuefeng disse al sangha: «Così maestoso! Così sottile!»
Jingqing si fece avanti e domandò: «Che cosa è maestoso e sottile?»
Xuefeng disse: «Cosa?»
Jingqing si ritirò e rimase in piedi.
Xuefeng disse: «Questa questione è in tal modo stimata, in tal modo sottile.»
Jingqing disse: «Da quando sono qui, non ho mai sentito il maestro istruire in questo modo.»
Xuefeng disse: «Sebbene io non l’abbia fatto, ciò che ora si manifesta non è mai mancato. C’è qualche difficoltà?»
Jingqing disse: «Nessuna! Questo è ciò che il maestro non ha insegnato, ma che è sempre stato presente.»
Xuefeng disse: «Ed è questo che mi fa parlare così.»
Da allora, Jingqing trovò un varco d’ingresso e guadagnò rilievo all’interno del sangha. In quel tempo veniva chiamato “Piccolo Fu dalla veste rattoppata”.
4
Un giorno, durante un samu, Xuefeng disse: «Il maestro Zen Guishan disse: “Vedere la forma è vedere la mente.” È errato oppure no?»
Jingqing chiese: «E cosa dissero gli antichi maestri?»
Xuefeng disse: «Benché sia vero, voglio comunque che ne discutiate tutti.»
Jingqing disse: «In tal caso, non può essere paragonato al mio zappare la terra.»
5
Un giorno, Jingqing partì per un viaggio e poi tornò a praticare con Xuefeng.
Xuefeng gli chiese: «Da dove vieni?»
Jingqing rispose: «Da oltre le montagne.»
Xuefeng chiese: «Dove hai visto Bodhidharma?»
Jingqing rispose: «Potrebbe mai essere altrove?»
Xuefeng disse: «Non ti credo!»
Jingqing disse: «Il maestro non dovrebbe macchiarmi a tal modo!»
Xuefeng rimase in silenzio.
6
Quando Jingqing fece visita a Caoshan Benji, Caoshan chiese: «Da dove vieni?»
Jingqing rispose: «Ieri ho lasciato Acquechiare.»
Caoshan chiese: «Quando sei arrivato ad Acquechiare?»
Jingqing disse: «Sono arrivato quando ci è arrivato lei, Maestro.»
Caoshan chiese: «E quando dici che ci sono arrivato?»
Jingqing rispose: «Proprio ora quando sono arrivato, me ne sono ricordato.»
Caoshan disse: «Proprio così. Proprio così.»
7
Dopo aver lasciato Xuefeng, Jingqing risiedette a Yuezhou [oggi città di Zhaoxing nella provincia dello Zhejiang]. Lì radunò un gran numero di monaci per studiare con lui.
8
Un monaco chiese a Jingqing: «Sto rompendo verso l’esterno. Chiedo al maestro di rompere verso l’interno.»1
Jingqing disse: «Vivrai o no?»
Il monaco disse: «Se no, subirò le risate degli altri.»
Jingqing disse: «Un tizio nell’erba.»
9
Un monaco disse al maestro Zen Jingqing Daofu: «Questo studente non è ancora arrivato alla fonte. Chiedo la guida opportuna del maestro.»
Jingqing disse: «Quale fonte è quella?»
Il monaco disse: «La fonte.»
Jingqing disse: «Se è quella fonte, come potresti ottenere una guida opportuna?»
Il monaco si inchinò in segno di ringraziamento e se ne andò.
L’attendente di Jingqing disse: «Poc’anzi il maestro ha aiutato quel monaco oppure no?»
Jingqing disse: «No.»
L’attendente disse: «Allora non avete risposto alla sua domanda?»
Jingqing disse: «No.»
L’attendente disse: «Non comprendo i mezzi del maestro.»
Jingqing disse: «Una goccia è solo inchiostro nero. Due gocce e si crea un drago.»2
10
Il maestro Zen Jingqing Daofu entrò nella sala e si rivolse ai monaci dicendo: «Se non avete ancora realizzato la grande questione che oggi ci sta dinanzi, allora ascoltate attentamente ciò che dico e vedete se coglie nel segno. Se coglie nel segno, perché dunque la vostra comprensione di essa possiede una qualità speciale? È solo perché è passato molto tempo da quando avete lasciato le vostre case e avete viaggiato per molti anni. Per tutto questo tempo avete soltanto sperimentato le condizioni e la polvere del mondo. Questo si chiama “volgere le spalle all’illuminazione e affrontare la polvere”, o “abbandonare il padre e scappare via”.
«Oggi vi esorto tutti a non cedere né voltarvi indietro. Non sarebbe deludente se voi, figli dei grandi degni, non vi sforzaste in questo modo? Durante tutto il giorno cercate ovunque la “strada ufficiale”. Ma non venite a chiedere a me di darvi la “strada ufficiale”.»
11
Jingqing entrò nella sala. Quando i monaci si furono radunati, gettò a terra il bastone e disse: «Se qualcuno si muove, prende venti colpi di bastone. Se qualcuno non si muove, prende venti colpi di bastone!»
Un monaco allora si fece avanti, raccolse il bastone, se lo pose sul capo e uscì.
Jingqing disse: «Oggi, io, Jingqing, sono sconfitto.»
12
Jingqing chiese a un monaco: «Che rumore è quello fuori dalla porta?»
Il monaco disse: «Il suono delle gocce della pioggia.»
Jingqing disse: «Tutti gli esseri rovesciano le cose: non vedono il proprio corpo e inseguono gli oggetti.»
13
Jingqing chiese a un monaco: «Che suono è quello fuori?»
Il monaco disse: «Il suono di un serpente che mangia un rospo.»
Jingqing disse: «Quando riconosci la sofferenza degli esseri, allora ci sono più esseri sofferenti.»
14
Un monaco venne a studiare sotto Jingqing.
Jingqing gli chiese: «Da dove vieni?»
Il monaco disse: «Dal Paese del Buddha.»
Jingqing chiese: «Che cosa usò il Buddha per fare il suo paese?»
Il monaco disse: «Meravigliosa purezza e grandezza sono il paese.»
Jingqing disse: «E che cosa il paese prende per Buddha?»
Il monaco disse: «La verità pura e duratura è presa per Buddha.»
Jingqing disse: «Tu provieni da meravigliosa purezza. Tu provieni da grandezza.»
15
Su richiesta del sovrano locale della regione nota come Wuyue, Jingqing si stabilì per insegnare al Tempio Longce. Secondo la Trasmissione della Lampada, da allora lo Zen fiorì nella regione.
Nel [937], all’età di settantaquattro anni, Jingqing si spense. Un gran numero di persone in lutto accompagnò il suo corpo al luogo di riposo sul Monte della Grande Compassione.
Note
1 “Rompere verso l’esterno e “Rompere verso l’interno” derivano dal contesto di un pulcino che rompe l’uovo dall’interno e della chioccia che lo becca dall’esterno per aiutarlo. Qui, quando Jingqing chiede: “Vivrai o no?”, sta facendo un’analogia con un pulcino che cerca di ottenere la vita uscendo dal guscio. ↩
2 Quando si applicano dei punti d’inchiostro per formare le pupille negli occhi di un drago dipinto, si crede che esso prenda vita. ↩