Salvare Tutti gli Esseri

Questo dialogo tra uno Studente e Shunryu Suzuki-roshi è un estratto da Rami D’Acqua Scorrono Nell’Ombra, (dodicesimo discorso, p. 150 ed. Astrolabio-Ubaldini), commento al Sandokai. Il dialogo sui Quattro Voti del Bodhisattva prende spunto dal commento del Maestro al testo:

La pratica non è questione di lontano o vicino,
ma se sei confuso, le montagne e i fumi ti bloccheranno la strada.

Ti esorto rispettosamente a studiare il mistero,
non passare i tuoi giorni e le tue notti invano.

*   *   *

Studente: Alla luce di quello che hai detto prima, non capisco i voti. Se non ci sono esseri senzienti perché facciamo voto di salvarli? Sembra una grossa presa in giro.

Suzuki: Ti sembra così perché la tua pratica è sempre confinata nel regno del: “Perché facciamo zazen? Cosa significa?”. In realtà, la tua pratica è molto buona. Perché è così buona? Io non lo capisco [risate].

A me non sembra tanto buona.

A ogni modo, stai andando bene. Il mio discorso potrebbe essere una trappola [risate]. Forse sarebbe meglio che non mi ascoltassi. Pratica semplicemente zazen.

Lo zazen non mi preoccupa molto, ma non mi piace fare promesse che non capisco.

Se gli esseri senzienti sono senza numero, o i desideri sono inesauribili, non puoi dire: “Faccio voto di salvarli”. La nostra promessa è molto sciocca. Non ha senso. Sono d’accordo con te. Ma ciò nonostante la facciamo. Perché? Perché non ci sentiamo bene se non lavoriamo per gli altri. Prendiamo i quattro voti, ma quello che intendiamo è molto più. Per convenienza pronunciamo solo i quattro voti. Ma io mi sento veramente, realmente fortunato per il fatto che abbiamo desideri inesauribili e innumerevoli esseri senzienti da salvare, e anche che è impossibile salvare ognuno di essi nei termini di “Io ti salvo”. Non potete salvare in questo modo. La questione non è se sia possibile o no, se sia la via buddhista o del bodhisattva, la via hinayana o mahayana. A ogni modo, fallo! Questo è il tuo voto.

Quando prometto di fare qualcosa, deve avere un qualche significato. Se non ha un qualche significato non posso dirlo.

Questa è la tua arroganza.

Non lo so, forse, ma…

Stai piangendo. Anche se piangi, il tuo pianto no ha nessun senso. Il tuo sforzo è ancora incentrato su una pratica egoista. Tu non ti arrendi. Devi ancora soffrire e combattere te stesso. Non c’è nessuno, nulla con cui combattere. Combatti con la tua pratica egoista fino ad arrenderti. Questo è il punto più importante per i veri studenti. Non dovrebbero ingannarsi. Non vogliono essere ingannati dal nostro insegnamento, o dallo zen, o da qualunque cosa. Questo è giusto. Non dovrebbero essere ingannati da nulla.

Allora, cosa farò alla fine dei discorsi, quando canteremo i quattro voti? Tutti canteranno i quattro voti e io non ci crederò.

Non devi crederci letteralmente. Dovresti recitarli perché vari maestri e molte persone li recitano. Se si stanno ingannando, anche tu dovresti farlo; dovresti essere preso in giro insieme a tutti gli esseri senzienti. Il fatto che tu non possa farlo significa che vuoi essere una persona speciale. Questo va bene. Dovremmo avere tanto spirito, ma questa non è la nostra via. La mia risposta è molto fredda. Non posso mostrare simpatia per la tua pratica. Forse qualche grande maestro ti darebbe un dolcetto. Vattelo a prendere.

Non è così, Roshi. Forse in parte, ma non riesco a capire. Non mi sento nel giusto. Anche se il mondo intero è preso in giro, se c’è qualcosa nella quale non credo, o che non capisco…

Tu non capisci. Vedi vari colori, ma quanti colori vedi con i tuoi occhi? Quanti suoni puoi sentire? Quanto puoi capire con la tua piccola mente? Dovresti conoscere i limiti della tua mente razionale. La mente razionale funziona solo in modo dualistico. Non hai le parole per esprimere questo tipo di realtà. È quasi impossibile capire il nostro insegnamento attraverso le parole. Ma poiché ti attacchi alle mie parole, o alle scritture, pensi che le scritture dovrebbero essere perfette, dovrebbero essere più convincenti. Tu pensi in questo modo, ma devo ammettere che quello che dico non è sempre giusto, non è sempre vero. Ti sto suggerendo qualcosa in più di questo. Non solo il Buddha, ma anche Confucio disse: «Se qualcuno vuole prenderti in giro, dovresti farti prendere in giro.» Questo è molto importante.

Anche se la pratica è più grande delle parole, nel piccolo mondo delle parole io non mi sento ancora abbastanza forte per essere incoerente. Se ti dico: «Io non vedo quella lampada, Roshi», dentro di me succede una cosa buffa, e a volte provo la stessa sensazione buffa quando pronuncio i voti. Penso: “Va bene, faccio voto di salvare tutti gli esseri senzienti”, ma mi succede qualcosa dentro che non…

Sì, capisco. Sai, noi preti quando ci incontriamo uniamo sempre le palme delle mani e ci inchiniamo. Quante volte hai unito le mani a Tassajara? Quando ero giovane non mi piaceva affatto. Mi sembrava di prendermi in giro, non mi sentivo a mio agio. Però dovevo farlo e lo facevo, ecco tutto. Ora però capisco, perché capisco quanto sono stupido. Non ho tanto spirito come una volta. La verità è la verità, e ora non posso essere d’accordo con te. Forse, se avessimo la stessa età, potrei andare d’accordo con te facilmente, e saremmo diventati grandi amici, ma ora non sono tuo amico.