Caso Principale
Liáng, l’abate1 del Monte Xī nel distretto di Hóng, un giorno divenne discepolo del Maestro Mǎzǔ2. Il Maestro Mǎzǔ chiese: «Su quale sutra tieni le tue lezioni?»
Liáng rispose: «Sul Sutra del Cuore.»
Il Maestro Mǎzǔ chiese: «E come lo esponi?»
Liáng rispose: «Lo espongo con la mia mente.»
Il Maestro Mǎzǔ disse: «La mente è l’attore protagonista. La volontà è il comprimario e i sei sensi sono i sostenitori: come puoi dunque esporre il Sutra?»
Liáng disse: «Se è impossibile per la mente esporre il Sutra, intendi forse che solo la vacuità può esporlo?»
Il Maestro Mǎzǔ disse: «Anche la vacuità può esporlo.»
Liáng si voltò per andarsene, facendo ondeggiare le sue ampie maniche.
Il Maestro Mǎzǔ lo richiamò: «Supervisore del Tempio!»
Liáng si voltò.
Il Maestro Mǎzǔ disse: «Dalla nascita alla morte è solo questo!»
Il Maestro Liáng realizzò la verità e si ritirò sul Monte Xī. Nessuno sa che cosa accadde di lui dopo.
Commento
Il titolo di “abate” (nell’originale: 座主; cinese: Zuòzhǔ; giapponese: Zasu, ossia responsabile del tempio) suggerisce un maestro che insegna solo il Buddhismo teorico. La domanda «Come lo esponi?» significa anche «Come esprimi la tua vita buddhista?». La risposta di Liáng era del tutto inadeguata, perché il Buddhismo che viene espresso o compreso soltanto con l’intelletto non è affatto Buddhismo. È, nella migliore delle ipotesi, solo la pallida ombra o il fantasma del Buddhismo.
Liáng non riuscì ad accettare questa critica. Cercò di schernire il Maestro Mǎzǔ dicendo: «Intendi forse che solo la vacuità può esporlo?» Invece di rispondere in modo difensivo all’attacco di Liáng, il Maestro Mǎzǔ disse di fatto: «Sì, è così. Ora ti stai avvicinando.» Il Buddhismo è lo studio della realtà. Il suo scopo e la sua base fondamentale è la realtà stessa.
Liáng prese quella risposta come segno della stoltezza del suo Maestro. Si alzò e cominciò a lasciare la stanza, facendo ondeggiare le braccia con fierezza per mostrare l’orgoglio di aver sconfitto il Maestro. Mǎzǔ lo fermò bruscamente con le parole: «Dalla nascita alla morte è solo questo!»
Queste parole scaraventarono Liáng fuori dal gioco intellettuale in cui si era immerso e lo posero di fronte alla realtà dell’attimo presente. «È solo questo», disse il Maestro: due esseri umani nati in questo mondo e destinati entrambi a morire, viventi nella realtà istante dopo istante.
Dopo essersi risvegliato alla verità, Liáng scomparve per sempre nelle montagne. Che contrasto con l’immenso orgoglio che il suo comportamento precedente aveva mostrato!
Note
1 In originale: 座主; cinese: Zuòzhǔ; giapponese: Zasu. Il responsabile di un grande tempio o del “seggio” principale; designa il monaco che presiede le assemblee e tiene le conferenze sui sūtra. ↩
2 Mǎzǔ Dàoyī 709–788 (馬祖道一; giapponese: Baso Dōitsu), influente maestro Ch’án (Zen) durante la dinastia Tang. ↩