Caso Principale
Un giorno un monaco chiese al maestro Yantou Quanhuo: «Quando i tre mondi sorgono incessantemente, come dovremmo agire?»
Il maestro Yantou Quanhuo rispose: «Siediti semplicemente in zazen.»
Il monaco disse: «Non riesco a capire cosa intendi, maestro.»
Il maestro Yantou Quanhuo disse: «Porta qui il Monte Lu. Allora te lo dirò.»
Commento
In alcune dottrine buddhiste, i tre mondi sono il mondo della volizione o della mente, il mondo della materia e il mondo della non-materia o dell’azione.
Le persone comuni dividono l’unica realtà in questi tre mondi distinti e poi si perdono in essi. Separate dalla pienezza della realtà, tali vite sono spesso colme di sofferenza.
Il monaco voleva sapere come si possa agire quando si è sballottati nelle acque in tempesta di questi tre mondi. Il maestro rispose: «Siediti soltanto.» L’intelletto non può salvarci dalla sofferenza che nasce dal vivere nel mondo della mente. Né i sensi possono salvarci dal tormento che deriva dal vivere nel mondo materialistico dei sensi. E l’azione non può salvarci se le nostre azioni sorgono da uno stato di squilibrio tra corpo e mente.
Semplicemente sedendo (shikantaza) possiamo entrare direttamente nella realtà. Possiamo rendere i tre mondi di nuovo uno. Ciò non significa che i nostri problemi scompaiano immediatamente. Entrare nella realtà attraverso la porta dello zazen, giorno dopo giorno, allenta gradualmente il nostro attaccamento alle condizioni estreme (o mondi) in cui siamo intrappolati. Le nostre vite diventano più equilibrate. Siamo in grado di lasciar andare i nostri problemi e di agire nella realtà in modo più armonioso.
Al monaco, l’esortazione «siediti soltanto» sembrava troppo semplice. Non riusciva a vedere come il semplice sedere potesse placare l’incessante agitarsi dei tre mondi.
Il maestro disse che glielo avrebbe spiegato dopo che il monaco avesse compiuto l’impossibile compito di portargli il Monte Lu. Si può pensare, parlare e scrivere dello zazen da ora fino alla fine dei tempi, ma non sarà mai lo stesso che sedersi davvero e praticarlo.
C’è un solo modo per conoscere la realtà dello zazen: praticarlo direttamente, per sé stessi.