Il laico Pángyún del distretto di Hunan chiese al Maestro Shítóu: «Che tipo di persona è indipendente da tutte le cose e i fenomeni?»
Il Maestro Shítóu coprì la bocca del laico con la mano.
Lo Shinji Shōbōgenzō del Maestro Dōgen
Il laico Pángyún del distretto di Hunan chiese al Maestro Shítóu: «Che tipo di persona è indipendente da tutte le cose e i fenomeni?»
Il Maestro Shítóu coprì la bocca del laico con la mano.
Studente: «Alla luce di quello che hai detto prima, non capisco i voti. Se non ci sono esseri senzienti perché facciamo voto di salvarli? Sembra una grossa presa in giro.»
Nel senso comune, il tempo sembra essere qualcosa di separato dagli esseri, ma Dōgen Zenji dice che questa è solo la nostra idea di tempo, un’immagine provvisoria che creiamo, non l’immagine totale del tempo.
Nella storia buddhista la parola silenzio corrisponde alla retta visione: vedere l’impermanenza, la verità che tutto appare, scompare e muta di momento in momento. L’impermanenza non è qualcosa che si osserva oggettivamente: è qualcosa che si gusta direttamente. Allora l’impermanenza ti rende silenzioso, perché l’impermanenza è molto quieta. Quel silenzio ti connette con un profondo senso di valore umano.
Sanguinante e in preda a un grande dolore, il Maestro Gensa rifletté seriamente: «Si dice che questo corpo non sia vera esistenza. Da dove viene allora il dolore?» Tornò quindi da Seppo. Seppo gli chiese: «Che cosa c’è, Bi del dhūta?» Gensa rispose: «In definitiva, non posso essere ingannato dagli altri.»
Quando non sapete cosa state facendo, in realtà agite pienamente, con una mente totale. Quando pensate, non siete ancora all’opera. Quando iniziate ad agire, sono presenti sia il lato oscuro sia il lato luminoso. Quando praticate realmente la via buddhista, c’è un lato luminoso e uno oscuro, e il rapporto tra la luce e l’oscurità…
Lo Shinji Shōbōgenzō del Maestro Dōgen
Liáng, l’abate del Monte Xī nel distretto di Hóng, un giorno divenne discepolo del Maestro Mǎzǔ. Il Maestro Mǎzǔ chiese: «Su quale sutra tieni le tue lezioni?»
Lo Shinji Shōbōgenzō del Maestro Dōgen
Il Maestro Zhàozhōu Cōngshěn della provincia di Héběi chiese al Maestro Nánquán: «Cosa accade a una persona che ha riconosciuto l’esistenza? Dove va?»
Lo Shinji Shōbōgenzō del Maestro Dōgen
Il Maestro Huángbò Xīyùn, sul Monte Huángbò nella provincia di Fújiàn, chiese al Maestro Bǎizhàng Huáihái<: «Quando voglio condividere con gli altri gli insegnamenti che ci hai trasmesso, come dovrei insegnarli?»
Lo Shinji Shōbōgenzō del Maestro Dōgen
Un giorno il Maestro Shítóu Xīqiān fece visita al Maestro Qīngyuán Xíngsī del Tempio Jìngjū sul Monte Qīngyuán.
Il Maestro Qīngyuán gli chiese: «Da dove vieni?»
Il Maestro Shítóu rispose: «Da Cáoxī.»
Il Maestro Qīngyuán (sollevando il suo hossu) disse: «C’è qualcosa come questo a Cáoxī?»