Esseri Umani

Bene E Male

Qual è il concetto buddhista di bene e male?

In ultima analisi è impossibile distinguere tra bene e male. La distinzione ha senso solo dal punto di vista della moralità. Un robot potrebbe compiere il bene o il male, a seconda del suo programma. Spesso gli esseri umani agiscono allo stesso modo. Alcuni non pensano né al bene né al male…

I cani non percepiscono i colori. I pesci sono felici nel mare, ma gli esseri umani no. Ogni cosa ha il suo mondo, ogni individuo è diverso. Ognuno ha il suo dio. Il tuo mondo e quello del gatto non sono uguali. Ciò che è bene per alcuni è male per altri. Alla fine, è impossibile scegliere. C’è il mondo dei giovani, il mondo degli anziani. Per alcuni fare l’amore è un bene, per altri è un male. Ma se la nostra mente non ha limiti può risolvere tutte le contraddizioni. Se ti poni a un livello sufficientemente alto e guardi in basso, nulla è così tanto, tanto bene o così tanto, tanto male; non sei più consapevole della contraddizione.

Durante lo zazen puoi vedere e comprendere ogni cosa oggettivamente. Se guardi soggettivamente allora tutto diventa complicato, e sei triste o pieno di preoccupazioni. Ma se il tuo zazen è profondo, entri nella tua bara e non c’è più né bene né male. Che cosa conta, quando la morte è davanti a te? Nulla è così importante. Durante lo zazen vivi la tua bara soggettivamente, e allora tutto si calma.

Dato che è così difficile distinguere tra bene e male, dovremmo evitare di intraprendere qualsiasi azione positiva nella vita quotidiana?

La vita quotidiana e la mente religiosa sono due cose diverse. Nella società, il bene e il male esistono. Le leggi sono determinate dalla moralità più bassa; riguardano il karma delle azioni del corpo e della parola.

Se hai cattivi pensieri, nessuno ti mette in prigione. Dal punto di vista della religione, è diverso. Nella religione il pensiero è importante. Nello Zen ciò che è essenziale è essere consapevoli e capaci di definire «come pensiamo».

Nella vita di tutti i giorni, anche se abbiamo pensieri cattivi ma le nostre azioni sono buone, non vi è colpa. Al contrario, se abbiamo pensieri buoni ma azioni cattive, finiamo in prigione. Viene presa in considerazione solo l’azione. Ma in ultima analisi, è difficile decidere cosa sia bene e cosa sia male. In definitiva, tutto appare come un sogno. La nostra vita è come un sogno.

La mente del Buddha vede ogni cosa. Lì non si tratta di moralità sociale, ma dell’essenza reale delle religioni. E a quel livello non è facile distinguere tra bene e male. Legge morale e religione sono differenti.

Se non possiamo né scegliere né rifiutare, come possiamo vivere una vita morale?

La moralità è necessaria e bisogna seguirla per quanto possibile. Ma la moralità non è tutto. A volte è necessaria, a volte no. E la religione è al di là della moralità.

Nella moralità sono coinvolte solo le azioni del corpo e della parola; ma l’azione della coscienza va oltre. Come dobbiamo pensare?

Dobbiamo trovare la vera libertà.

Per la moralità, troppo sesso non va bene. Ma nel Sutra del Loto16, ad esempio, è scritto che «l’orgasmo sessuale è il vero, puro spirito del bodhisattva». Solo un maestro può leggere questo sutra; per te sarebbe soltanto pornografia e per me sarebbe pericoloso insegnartelo. Come risolviamo il problema della moralità? Non dobbiamo pendere né a destra né a sinistra, e non dobbiamo preoccuparci di pendere a destra o a sinistra. L’equilibrio è ciò che conta, ed è questo che insegno.

Cosa rappresentano i demoni nel Buddhismo?

Non lo so. Nel Buddhismo, Dio, Buddha e il diavolo a volte hanno lo stesso volto. Non c’è dualità tra Dio e il diavolo, nessuna separazione. Hanno lo stesso volto. A volte Buddha diventa il diavolo e a volte accade il contrario.

Nel Cristianesimo Dio è unico e si suppone che possa comandare il diavolo. Ma nel mondo moderno Dio e il diavolo sono separati e Dio non può più comandare. Ecco perché la vita è diventata così difficile. Gli esseri umani non riescono a recidere il loro karma demoniaco. Anche se non vogliono fare del male, continuano a farlo a causa del loro karma. Per altri è il contrario: anche se vogliono fare del male, non ci riescono. Puoi farne esperienza tu stesso. Questo è un grande problema e un punto importante nel Buddhismo.

A un livello molto alto è difficile dire cosa sia bene e cosa sia male, perché il vero Dio include tutte le cose, bene e male. Non è possibile dire: «Sei cattivo, quindi non ti amo», oppure: «Sei buono, quindi ti amo». Questo non è il vero atteggiamento del Buddha. Il Buddhismo include l’intero cosmo e tutte le cose in esso sono necessarie. Se guardi con occhio eterno, anche le cose cattive diventano buone e quelle buone cattive. L’universo include ogni cosa. Se entri nella tua bara e guardi indietro alla tua vita, non ti sembrerà né buona né cattiva.

Cosa si intende per Paradiso e Inferno?

Leggi Dante o la Bibbia cristiana. È lo stesso nel Buddhismo. Ma ti giro la domanda, perché io non posso decidere.

Nello Zen dobbiamo creare il paradiso qui e ora, non l’inferno. Siamo noi a creare paradiso o inferno nella nostra mente.

Quando ero bambino mia madre mi diceva: «Se sei cattivo andrai all’inferno. Se sei buono andrai in paradiso». Allora avevo paura, ma crescendo mi sono detto: «Andrò all’inferno; lì la gente deve avere più libertà. Diventerò amico del diavolo», oppure: «Se vado in paradiso con Buddha, litigherò per sempre con mia madre e non avrò alcuna libertà». Quando avevo quindici o sedici anni litigavo sempre con mia madre e non avevo nessun desiderio di andare in paradiso.

Più tardi posi questa domanda al mio maestro Kodo Sawaki17. In quei tempi ero studente e, avendo studiato scienza e logica, non credevo più in nessuno dei due. Kodo Sawaki mi insegnò che paradiso e inferno sono nella nostra mente.

Non possiamo decidere se esistano o meno. Nessuno è mai tornato. Una volta che le persone sono nella loro bara non ritornano a dircelo. Ma qui e ora è la nostra mente che crea inferno e paradiso. Il maestro Dogen scrisse in profondità su questo argomento.

Dobbiamo creare il paradiso qui e ora. Se soffriamo, se dubitiamo, tutto può diventare un inferno. Dobbiamo costruire il paradiso. Se la nostra mente è in pace, l’atmosfera intorno a noi diventa paradiso. Ma alcune persone creano invece il diavolo e l’inferno!

Note


16 Sutra del Loto: 妙法蓮華経 (Myōhō Renge Kyō), in giapponese. Questo sutra è virtualmente venerato dai seguaci delle scuole Tendai e Nichiren.


17 Kodo Sawaki: 沢木 興道 (Sawaki Kōdō, 1880–1965). Maestro di Taisen Deshimaru.


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