Il Grande Discorso delle Cause

Mahā Nidāna Sutta (DN 15)

Contorni di un Sé

«Fino a che punto, Ānanda, si delinea un sé quando si delinea un sé? O delineando un sé dotato di forma e finito, si delinea che “Il mio sé è dotato di forma e finito.” Oppure, delineando un sé dotato di forma e infinito, si delinea che “Il mio sé è dotato di forma e infinito.” O ancora, delineando un sé informe e finito, si delinea che “Il mio sé è informe e finito.” O infine, delineando un sé informe e infinito, si delinea che “Il mio sé è informe e infinito.”

«Ora, colui che, delineando un sé, lo delinea come dotato di forma e finito, o lo delinea come dotato di forma e finito nel presente, o di tale natura che diventerà (naturalmente) dotato di forma e finito [nel futuro/dopo la morte/quando si addormenta], o gli viene il pensiero che “Anche se non è ancora così, lo trasformerò in modo che sia così.” In questo caso, è corretto dire che la speculazione su un sé dotato di forma e finito lo ossessiona.

«Colui che, delineando un sé, lo delinea come dotato di forma e infinito, o lo delinea come dotato di forma e infinito nel presente, o di tale natura che diventerà (naturalmente) dotato di forma e infinito, o gli viene il pensiero che “Anche se non è ancora così, lo trasformerò in modo che sia così.” In questo caso, è corretto dire che la speculazione su un sé dotato di forma e infinito lo ossessiona.

«Colui che, delineando un sé, lo delinea come informe e finito, o lo delinea come informe e finito nel presente, o di tale natura che diventerà (naturalmente) informe e finito, o gli viene il pensiero che “Anche se non è ancora così, lo trasformerò in modo che sia così.” In questo caso, è corretto dire che la speculazione su un sé informe e finito lo ossessiona.

«Colui che, delineando un sé, lo delinea come informe e infinito, o lo delinea come informe e infinito nel presente, o di tale natura che diventerà (naturalmente) informe e infinito [nel futuro/dopo la morte], o gli viene il pensiero che “Anche se non è ancora così, lo trasformerò in modo che sia così.” In questo caso, è corretto dire che la speculazione su un sé informe e infinito lo ossessiona.»

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