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Il primo giorno del nono mese, il Maestro mi disse: «Dal tempo in cui il Grande Maestro Bodhidharma arrivò in Cina, parlò solo della Mente Unica e trasmise solo il Dharma Unico. Usò il Buddha per trasmettere il Buddha, senza mai parlare di un altro Buddha. Usò il Dharma per trasmettere il Dharma, senza mai parlare di un altro Dharma. Quel Dharma era il Dharma senza parole, e quel Buddha era il Buddha intangibile, poiché erano in realtà quella Mente Pura che è la fonte di tutte le cose. Questa è l’unica verità; tutto il resto è falso. Prajñā è saggezza; la saggezza è la forma originaria della Mente-Fonte. Le persone comuni non cercano la Via, ma semplicemente indulgono i loro sei sensi che li riportano nei sei regni dell’esistenza. Uno studente della Via, permettendo a se stesso un singolo pensiero saṃsārico, cade tra i diavoli. Se permette a se stesso un singolo pensiero che porta a percezione differenziale, cade nell’eresia. Ritenere che ci sia qualcosa di nato e cercare di eliminarlo, è cadere tra gli Śrāvaka.21 Ritenere che le cose non siano nate ma capaci di distruzione è cadere tra i Pratyeka.22 Nulla è nato, nulla è distrutto. Via con il vostro dualismo, i vostri piaceri e dispiaceri. Ogni singola cosa è solo la Mente Unica. Quando avrete percepito questo, sarete saliti sul Carro dei Buddha.»
Note
21 Huang Po, secondo la sua abitudine, usa la parola Śrāvaka per significare Hīnayānista. Gli Hīnayānisti sono dualisti nel senso che cercano di superare la loro vita saṃsārica per entrare nel Nirvāņa; mentre lo Zen percepisce che il Saṃsāra non è altro che il Nirvāņa. ↩
22 Huang Po usa o abusa comunemente di questa parola per riferirsi ai Mādhyamikisti o seguaci del Veicolo Medio. ↩